domenica 7 marzo 2010

Porsche 918 Hybrid: sportiva estrema dal cuore ecologico. Videorecensione




Il tema portante del salone di Ginevra del 2010 sembra essere quello dell'ecologia e dei veicoli elettrici, e tra tutti i costruttori presenti Porsche ha deciso di stupire presentando la 918 Spyder: sportiva pura spinta, però, da un motore ibrido capaci di abbinare prestazioni estreme a consumi da utilitaria.

Nella realizzazione di quest'auto gli ingegneri Porsche hanno attinto ampiamente alle conoscenze proprie della storia del marchio e a quelle acquisite nelle competizioni in questi utlimi anni, ottenendo così un cocktail esplosivo. 500 CV erogati da un propulsore tradizionale V8 da 3.400 cc sommati a 218 CV erogati da 2 motori elettrici montati sui due assi accelerano -o forse sarebbe meglio dire catapultano- la 918 Hybrid da 0 a 100 Km/ora in soli 3.2 secondi facendo fermare la lancetta del tachimetro a ben 320 Km/ora.

Ancora più incredibile sono forse i dati di consumo dichiarati: se condotta in maniera “normale” il consumo medio dichiarato è di soli 3 litri per 100 chilometri che corrispondono a 70 g/CO2 emessi al chilometro. (Come paragone, la piccola Smart Cdi emette 88 g/CO2 e l' ibrida per eccellenza Prius arriva a 92 g/CO2 )

La potenza è trasmessa alle ruote da un sofisticato cambio PDK (Porsche Doppel Kupplung) a 7 rapporti e doppia frizione che gestisce anche il motore elettrico posteriore, mentre all'anteriore provvede un sistema elettromeccanico. L'energia cinetica, invece, viene recuperata nella batteria agli ioni di Litio raffreddata a liquido, per aumentarne l'efficienza, che ha la pregevole particolarità di poter essere ricaricata direttamente da una normale presa di corrente.

Il telaio della Porsche 918 è in fibra di carbonio e grazie all'adozione di materiali come il magnesio e l'alluminio per le altre parti della struttura, ha reso possibile il contenimento del peso dell'auto sotto i 1.500 Kg (1490 per l'esattezza) senza però rinunciare a rigidità e precisione di guida.

Anche l'interno è ispirato alla razionalità dettata dal mondo delle competizioni. Le informazioni principali sono racchiuse in 3 strumenti posizionati davanti al pilota, in modo che possano essere consultati senza distrarsi dalla strada, o direttamente sul volante, come il selettore della mappatura del motore o il pulsante dell' E-boost per sfruttare tutta la potenza disponibile per brevi istanti.

Il resto dei controlli è invece concentrato in un pannello touch-screen posto sul tunnel centrale che anticipa quelle che saranno le tendenze future delle auto sportive. Un evoluzione del mouse lanciato da BMW, per intenderci.

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