
Materialmente e’ formato da un monocilidro monolitico – cioè’ con testata e basamento in un unico pezzo e non scomponibile come sui motori attuali– a 2 tempi che presenta la particolarità’ di poter variare il rapporto di compressione, grazie ad un disco mobile sulla testata, e di modificare la fasatura di scarico grazie ad un ulteriore meccanismo.

Questo consente di ottimizzare il funzionamento del motore a seconda del tipo di carburante impiegato ottenendo il massimo rendimento possibile dalla combustione con conseguente riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti.

Nonostante tutta la tecnologia impiegata non vedremo mai questo motore equipaggiare qualche automobile: il suo ambiente di funzionamento sarà infatti un laboratorio; sicuramente, però, i motori del futuro trarranno benefici dagli studi di funzionamento di questo strano ed unico Onnivoro.
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